Zaubermozart, Mozarts Geburtshaus, Salzburg 1995
Più che la circumnavigazione ho tentato l'attraversamento. Volevo penetrare nel pianeta Mozart. Timore e tremore sono diventati via via gioia vertiginosa, stupore da togliere il fiato ma anche, inopinatamente, simpatia ed empatia. Ho intravisto curiose affinità, ho scoperto impreviste e imprevedibili assonanze. La reverenza di fronte alla grandezza è diventata miracolosamente dimestichezza, vicinanza affettuosa, lancinante privazione, ineluttabile lontananza. Mozart, amico mio, figlio scomodo, fratello divoratore, padre improbabile, marito-amante. Cherubino, Don Giovanni, Papageno, Tamino, gioco di specchi, labirinto. Mozart, povero bambino sbigottito da un destino troppo grande. Mozart sfolgorante, fuoco d'artificio di invenzioni, musica, frizzi e lazzi, girandola di creazioni. Mozart Omero, Mozart Orfeo, Mozart stordito dalla tua stessa grandezza, graziosamente in bilico tra sublime e banale. Mozart, che mimetizzi il tuo genio con tragica irritante clownerie, Mozart che dai qualcosa a tutti per non dare a nessuno tutto, Mozart, segreto ed estraneità, divinità incarnata ma non rivelata. Mozart, piccolo cristo apostata, tanti ritratti e nessuna sindone.
Mozart degli incanti, Mozart delle meraviglie. Mozart.
Silvana Leonardì